
Il Comune di Corte Brugnatella, in provincia di Piacenza, con una delibera ha riconosciuto legalmente la pratica naturista della spiaggia detta “Secchiello selvaggio” sul fiume Trebbia, da vent’anni già a frequentazione naturista. Essa diventa così la seconda spiaggia fluviale italiana, dopo quella piemontese di Varallo Sesia, nella quale è autorizzato ufficialmente il Naturismo. Il sindaco Marco Guarnieri ha detto che tale delibera ha riconosciuto lo stato di fatto, poiché l’area nei fatti era già naturista da lustri, grazie al presidio e al lavoro dell’associazione TrebbiaNat.
“I naturisti prendono casa qui in affitto ogni estate da anni, molti vivono stabilmente in paese, fanno la spesa nelle nostre botteghe. E la spiaggia naturista porta turismo ecologico”, ha aggiunto il sindaco di Corte Brugnatella.
Da circa vent’anni, all’altezza del borgo di Brugnello c’è questa spiaggia naturista, solo che esisteva per tacito assenso e ora, invece, viene pienamente riconosciuta.
Non si tratta certo di un’area attrezzata, ma di una tipica spiaggia di fiume con ciottoli, ghiaia e rocce, in un tratto di torrente dall’acqua limpida, in cui viene meno qualsiasi barriera tra il naturista e la natura che lo circonda.
Il tutto avviene in serenità e nel rispetto dell’etica naturista, per trascorrere momenti di relax e di svago in cui il naturismo si integra perfettamente con l’ambiente circostante, nel massimo rispetto dell’ambiente, nel rispetto per il prossimo e per la natura che circonda il luogo. Chi la frequenta si impegna a non lasciare le proprie tracce, non gettando rifiuti o lasciando oggetti e cibo in giro, riportando a casa la propria spazzatura. Ognuno deve essere autonomo per acqua, cibo, bibite o altre bevande, volendo da condividere, e deve avere il proprio piatto, bicchiere, posate evitando il più possibile l’utilizzo della plastica monouso.
La spiaggia va lasciata più pulita e in ordine di come la si è trovata. Sono a disposizione griglie o piastre per chi ha qualcosa da grigliare.
Vi si trovano anche un campo da pallavolo e uno da bocce, semplici ma efficienti.
Essendo posta in uno dei meandri più suggestivi e selvaggi del Trebbia, si può anche passeggiare nei boschi di faggio e rovere che costeggiano il torrente e camminare per qualche chilometro in completa nudità. Si può anche discendere in canoa, noleggiandola in un vicino club canoista. Nei dintorni vi sono alberghi e campeggi per potervi soggiornare. Il luogo è un sito naturale che si cerca di proteggere dagli attacchi speculativi di privati volti alla costruzione di invasi per la produzione di energia idroelettrica.
In ultimo, ricordiamo il rispetto delle regole di distanziamento, per evitare il contagio a noi stessi e agli altri.