
Un recente studio condotto dall’Istituto per la promozione della salute globale di Barcellona, pubblicato sull’International Journal of Environment Research and Public Health e intitolato “Low Childhood Nature Exposure is Associated with Worse Mental Health in Adulthood”, ha evidenziato quanto sia importante crescere in spazi verdi e all’aria aperta il più possibile.
La pratica del “Greenness” va seguita fin dai primi anni di vita, per avere benefici tangibili anche in età adulta.
Se si cresce accanto ad ampie aree verdi, si diventa adulti più sani: sul piano fisico, ma anche in salute mentale. Che l’esposizione regolare alla natura (giardini, foreste, parchi urbani) fosse un carico di effetti positivi, lo si dice da tempo. Ma che questa, rilevata in età infantile, serva poi a far crescere uomini e donne più sani, è un aspetto emerso di recente.
La ricerca, condotta su un gruppo di 3.600 adulti di quattro differenti città europee, ha visto come gli adulti che nel corso della loro infanzia avevano trascorso meno tempo all’aria aperta, abbiano raggiunto punteggi più bassi nei test psicologici a cui sono stati sottoposti. I ricercatori hanno tratto le informazioni relative all’esposizione al verde durante l’infanzia dai questionari compilati da uomini e donne coinvolti nello studio. A loro è stato chiesto di indicare la frequenza delle escursioni nei boschi, delle visite nei parchi cittadini e del tempo libero trascorso giocando in giardino. In più, è stata rilevata la sensibilità rispetto a questi spazi: risultata tanto più alta quanto maggiore era l’uso che se n’era fatto durante l’infanzia.
Poi sono stati sottoposti a dei test psicologici per misurare il loro grado di soddisfazione. Nervosismo, depressione, livelli di energia e stanchezza: questi gli aspetti indagati.
I punteggi più bassi sono stati rilevati tra coloro che, da bambini, avevano trascorso meno tempo all’aria aperta. Un risultato rilevante secondo i ricercatori, a maggior ragione in un’epoca in cui il 73 per cento della popolazione europea vive in aree urbanizzate. Un tasso che, entro il 2050, dovrebbe crescere fino all’80 per cento.
“È importante che questi dati vengano considerati anche nella programmazione scolastica – afferma Mark Nieuwenhuijsen, direttore del centro di promozione della salute, dell’ambiente e di pianificazione delle aree urbane dell’Istituto per la promozione della salute globale di Barcellona -. Troppi bambini in Europa trascorrono buona parte della giornata al chiuso”.
Le conclusioni di questo studio fanno il paio con quelle di una ricerca pubblicata nel dicembre 2018 sulla rivista « Environmental Health » , condotta su un gruppo di bambini in età scolare (244, tra gli 8 e i 10 anni) che vive a pochi chilometri da Palermo e che frequenta due scuole diverse, intitolato “ Associations of greenness, greyness and air pollution exposure with children’s health: a cross-sectional study in Southern Italy”.
Lo studio è stato condotto in una zona suburbana che si trova lontana dal mare, caratterizzata da numerose abitazioni, insediamenti commerciali e alloggi pubblici, con la discarica cittadina distante appena due chilometri. Ai piccoli è stato chiesto di compilare un questionario per la valutazione dei sintomi respiratori, allergici e generali, per poi incrociarli con gli indicatori individuali di esposizione ambientale sia al «greenness» (livello di esposizione al verde) e al «greyness» (grigiore, indicatore delle aree cementificate) sia al biossido d’azoto.
Mettendo assieme i vari dati, è emerso che una scarsa frequentazione del verde pubblico era associata a un più alto rischio di sintomi nasali. I bambini che vivevano in aree di tessuto urbano molto cementificate, con pochi o nulli spazi verdi, avevano riportato anche più sintomi oculari e generali, quali cefalea e stanchezza cronica, rispetto a quelli che vivono in aree meno cementificate. La prossimità, meno di 200 metri, a una strada ad alto traffico aveva inoltre determinato un aumento del rischio dei sintomi oculari, quali bruciore, lacrimazione, sensazione di sabbia negli occhi, oltre a quelli nasali.
Un’altra conferma di quanto noi naturisti ben sappiamo e sperimentiamo da sempre: foreste, giardini e parchi fanno crescere sani, sia fisicamente che mentalmente. E goderne i benefici su tutto il corpo, su tutta la pelle nuda, fa crescere e vivere ancor meglio.