Buona o cattiva notizia?

Stuart Ringholt

Giunge notizia che il prossimo 18 gennaio alle 20,30 al P.A.C. di Milano (Padiglione d’Arte Contemporanea) sarà possibile visitare nudi la mostra “Storie dagli Antipodi” dell’artista Stuart Ringholt. L’iniziativa ricalca esperienze già fatte a Parigi e in altre città.

Una nota del museo spiega lo scopo di questa esperienza. “L’opera inverte il tema della nudità nella storia dell’arte e mette in discussione la relazione dello spettatore con l’architettura spazialmente confinata della galleria bianca, esplorando la nudità come ulteriore soluzione a questo approccio e all’interpretazione dell’opera”.
Sarà quindi curioso capire cosa accade a un gruppo di estranei quandosi ritrova senza vestiti in un ambiente museale. Il tour è riservato ad un pubblico adulto, che dopo la
visita avrà la possibilità di gustare un aperitivo in compagnia dell’artista. L’unica regola è quella di rimanere nudi.

“Una rara opportunità per rimuovere letteralmente le barriere materiali tra l’artista e il
pubblico, ma anche per esplorare gli effetti della nudità e sperimentare cosa accade quando un gruppo di estranei in uno spazio museale si libera dei propri strati protettivi.”

Il percorso durerà circa due ore. Per partecipare bisogna necessariamente prenotarsi via mail all’indirizzo didattica@pacmilano.it . Il costo sarà di 8 euro e, come scrivono gli organizzatori, sarà “una visita guidata dell’artista Stuart Ringholt alla mostra in corso, nella quale sia l’artista che i partecipanti saranno nudi”.
Stuart Ringholt è nato a Perth, Australia, nel 1971. Vive e lavora Melbourne. Utilizza media differenti, tra cui performance, video, scultura, installazione, collage e workshop collaborativi, improntati sulla funzione sociale dell’arte. Proponendo ambienti amatoriali basati sul principio del fai da te, tra cui tour per naturisti in musei e gallerie, workshops sulla rabbia e opere di performance partecipativa, Ringholt analizza situazioni limite che esplorano temi personali e sociali come la paura e l’imbarazzo.

Fin qui la cronaca. A noi di Naturistitalia ci assale un dubbio: è una buona o cattiva notizia per la diffusione del Naturismo? E’ Naturismo, o solo superficiale, “furbesco” nudismo a fini commerciali per richiamare visitatori alla mostra? Non è richiesta nessuna tessera naturista, o appartenenza.

Nell’opinione pubblica, che in stra-grande maggioranza non conosce valori e comportamenti del Naturismo, questo può amplificare i già molti fraintendimenti che noi naturisti italiani spesso subiamo, o una tale iniziativa può essere utile per farci meglio conoscere, per far meglio conoscere chi siamo, cosa e come
organizziamo e viviamo il Naturismo?
Il dubbio ci assale, e si amplia…