Origini del Naturismo in Francia

Naturismo in Francia

La Francia è da decenni la prima destinazione mondiale per il turismo naturista: circa 4 milioni di presenze naturiste all’anno, delle quali la metà straniere e il 40% sotto i 40 anni, 500 strutture ricettive naturiste, 155 associazioni, 85 spiagge autorizzate.

La nascita e lo sviluppo del Naturismo in Francia ha radici lontane, ma non ha sempre avuto un percorso facile e lineare come si potrebbe pensare. Sono passati quasi cento anni dalle prime grandi battaglie culturali e sociali che i loro primi pionieri dovettero combattere, e qui vogliamo ripercorrere sinteticamente i passaggi principali della storia del Naturismo in Francia, così importante per la storia e lo sviluppo del Naturismo nel mondo.

Anche se ci furono dei precursori a inizio ‘900 in varie località, soprattutto nel Sud, il fondatore del movimento naturista francese e suo primo organizzatore è stato Marcel Kiennè De Mongeot (1897-1977), che nel 1926 fonda la rivista “Vivre d’Abord”, una delle prime al mondo a parlare di nudo-naturismo. Ma il De Mongeot, prima ancora di parlare di nudismo e naturismo, introduce il concetto di “gimnosofia”, mutuato dall’India e Grecia antica, ritenendolo più accettabile per la società di allora e meno attaccabile dei termini “nudismo” e “naturismo” da parte dei pubblici poteri e dal clero; troverà però contestazioni a questo termine tra gli stessi naturisti di allora, che trovavano la parola “gimnosofia” poco comprensibile per la maggioranza delle persone e culturalmente troppo elitario. Ma proprio questo era uno degli scopi del De Mongeot: selezionare l’adesione al movimento naturista a persone scelte e moralmente irreprensibili. In ogni caso, è grazie a lui se dapprima in Francia e poi nel mondo si inizia a definire il naturismo come un valore umano universale per la protezione e promozione della natura e lo sviluppo interiore dell’essere, mai disgiunti dallo stile di vita della nudità in comune. Molti anni dopo scriverà: “per i gimnosofi la nudità è un simbolo di verità, di franchezza, di coraggio per un ritorno dell’essere umano a ciò che Dio o la Natura ha voluto che fosse”.

Nel 1928, il De Mongeot fonda il primo centro naturista francese, lo “Sparta Club”, che troverà la sua definitiva sistemazione nella regione Seine-et-Oise, a est di Parigi. Nel 1930, insieme ad altri, organizza il primo congresso naturista, dando il via a altri congressi e aperture di altri centri fino al 1939, tra i quali ricordiamo nel 1934 l’Ile du Levant dei fratelli Durville.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, il testimone del naturismo francese passerà ad Albert Lecoq (1905-1969) e sua moglie Christiane (1912-2015), continuando il De Mongeot fino agli anni ’70 una intensa e proficua attività culturale con articoli e scritti. Albert Lecoq era già attivo nel movimento naturista francese fin dalla fine degli anni ’20, e aveva fondato nel 1931 il Club Gymnique de France insieme a un’altra figura storica del naturismo francese, Fougerat de Lastours (antropologo e medico, 1896-1976).

Furono loro a introdurre il concetto di naturismo come “nudismo sociale”, uscendo dalla visione elitaria della gimnosofia del De Mongeot, per rendere accessibili a tutti i benefici del Naturismo, e sviluppando l’idea e le conseguenti azioni per aprire, secondo il loro programma, in ogni città della Francia un terreno o un club naturista tramite un movimento naturista associativo. Oggi ci sembrano concetti acquisiti, ma allora erano nuovi, ambiziosi e futuristici. Molti di questi obiettivi sono poi stati raggiunti, e se oggi in Francia il Naturismo è così diffuso lo si deve anche, se non soprattutto, all’attività primigenia di Albert e Christiane Lecoq e dei loro collaboratori.

I Lecoq nel 1948 fonderanno la Federazione Francese Naturista (FFN), che oggi conta 16.000 tesserati, e nel 1949 la rivista “la Vie au Soleil” tutt’ora attiva; nel 1950 apriranno il Centro Heliomarine Montalivet (CHM), oggi una delle capitali mondiali del Naturismo, dove nel 1953 nascerà la Federazione Internazionale Naturista INF/FNI. Una curiosità: sia Albert che Christiane non saranno mai Presidenti della Federazione francese, pur essendovi stati ispiratori e grandi protagonisti.

Grandissima è stata l’importanza dell’opera dei Lecoq, non solo per il naturismo francese, ma anche per quello internazionale, e di grande ispirazione per la nascita di quello italiano.

Nel 1950 redigeranno un vero e proprio manifesto del Naturismo, nel quale affermano come tramite il Naturismo si possano “…diffondere idee di igiene naturale, partendo dal principio fondamentale che ogni qualvolta l’uomo infrange le leggi della natura, la sua salute ne subisce prima o poi le conseguenze…”
E ancora: “…è di capitale importanza reinserire l’individuo nel suo ambiente originario, in contatto con gli elementi naturali: il Sole, l’acqua, l’aria…ritemprarsi in seno alla natura sui terreni concepiti per il riposo del corpo e dello spirito e per l’esercizio in un ambiente familiare, fatto di cose naturali e semplici, dove ciascuno possa sentirsi libero e nudo, senza falsa vergogna, a qualsiasi età, livello sociale, confessione, nazionalità, colore…” Pensiamo sia inutile sottolineare con ulteriori parole l’attualità e la validità ancor oggi, soprattutto oggi, di quanto scritto dai Lecoq 70 anni fa.

Chi scrive ha avuto l’onore e il piacere di incontrare e parlare con Christiane Lecoq nel 2004 durante il Congresso Mondiale INF/FNI che ne celebrava i 50 anni dalla fondazione: la sua passione per il Naturismo e il suo futuro erano ancora vivissimi a 92 anni.

Dalla metà del secolo scorso e fino verso la fine degli anni ’60 lo sviluppo del Naturismo in Francia (e Corsica) sarà lento ma costante. Poi arriverà il ’68, e nella mutata situazione sociale e culturale il Naturismo conoscerà una grande crescita. Si farà sempre più numerosa la presenza di naturisti, non solo francesi, al di fuori dei terreni designati, sulle spiagge soprattutto, e questo, unitamente all’attività di informazione e sensibilizzazione della associazioni, spingeranno le autorità pubbliche, a partire dalla metà degli anni ’70, a riconoscere le prime spiagge ufficialmente a uso naturista. Da quel momento il Naturismo in Francia conoscerà un successo e una diffusione inarrestabile, soprattutto negli anni della Presidenza della Federazione di Philippe Cardin, eletto nel 1981 e che la guiderà per vent’anni: nel 1983 la Federazione Francese Naturista verrà riconosciuta dal Ministero per lo Sviluppo della Gioventù e dello Sport come un movimento di educazione popolare, e da allora è uno dei movimenti ufficiali facenti parte di questo Ministero. Così come, sempre a partire dagli anni ’70, è stata molto importante l’attività divulgativa e di
informazione sul Naturismo, attraverso libri e articoli, di Marc-Alain Descamps, filosofo e psicologo, professore alla Sorbona di Parigi e in altre Università: dei suoi libri ricordiamo “Le Nu e le vètement” (1972), “Vivre Nu, psychologie du Naturisme” (1987) e “Histoire du Montalivet” (2005).