Spiagge Naturiste in Italia

Spiaggia naturista

Dopo la sentenza della Corte di Cassazione num. 3557 del 2000, che sanciva la liceità del naturismo nei luoghi appositamente adibiti ad esso dalle amministrazioni locali, lo sviluppo delle spiagge legali naturiste in Italia è andato e sta andando avanti. La stessa sentenza stabiliva la non punibilità anche per le spiagge storicamente frequentate dai naturisti: e qui, essendo il testo più interpretabile, non sempre le forze dell’ordine si sono attenute al contenuto, dando ai Giudici molto lavoro inutile, poiché quasi sempre chi è stato denunciato è poi stato assolto.

Sempre nel 2000, a Capocotta, vicino a Roma, veniva riconosciuta legalmente la prima spiaggia naturista in Italia. Da allora altre se ne sono aggiunte, magari non con la velocità che i naturisti speravano.
Certo, poi ci sono le spiagge “storiche”, dove da anni e anni i naturisti si ritrovano per praticare la loro naturale nudità gimnosofica. Quindi, dove possiamo stare tranquilli?
Per non fare confusione, vediamo di dividere le spiagge naturiste italiane in due gruppi:
A) Spiagge naturiste riconosciute legalmente
B) Spiagge di uso naturista storico e/o abituale

Abbiamo suddiviso i due elenchi sottostanti per regione, quindi il nome della spiaggia, il comune o la piccola isola in cui si trova e la provincia, in modo da dare anche un aiuto per la geo-localizzazione.

A) Spiagge naturiste riconosciute legalmente

Toscana Acquarilli – Isola d’Elba
Nido dell’Aquila – San Vincenzo (Li)
Punta Combara – Livorno
Punta del Miglio – Livorno
Lazio Capocotta – Ostia (Roma)
Focene – Fiumicino (Roma)
Abruzzo Lido le Morge – Torino di Sangro (Ch)
Campania Troncone – Marina di Camerota (Sa)
Sardegna Piscinas – Arbus (Su)
Porto Ferro – Sassari
Sicilia Bulala – Gela (Cl)

C’è poi la spiaggia del villaggio naturista Pizzo Greco a Isola di Capo Rizzuto (Kr) in Calabria: non c’è mai stata una legge locale che la istituisce, ma da più di quarant’anni è, nella pratica, ufficiale. Tra l’altro, nel 2010 a Pizzo Greco si svolse il Congresso Mondiale della Federazione Naturista Internazionale, grazie anche al sostegno delle istituzioni regionali e locali.

B) Spiagge di uso naturista storico e/o abituale

Liguria Guvano – Corniglia (Sp)
Friuli Venezia Giulia Costa dei Barbari – Trieste
Sorgenti Aurisina – Trieste
Emilia Romagna Bassona – Lido di Dante (Ra)
Lido di Volano – Comacchio (Ra)
Toscana Marina di Alberese – Capalbio (Gr)
Marina di Bibbona – Bibbona (Li)
Fetovaia – Isola d’Elba
Barabarca – Isola d’Elba
Lazio Santa Severa – Santa Marinella (Roma)
Arenauta – Gaeta (Lt)
Campania Arsenale, via Krupp – Isola di Capri
Sardegna Cala di Volpe – Olbia (OT)
Cala Gonone – Dorgali (Nu)
Feraxi – Muravera (Ca)
Sicilia Capo Feto – Mazara del Vallo (Tp)
Eraclea Minoa – Cattolica Eraclea (Ag)
Fondaco Parrino – Taormina (Me)
Marianelli Vendicari – Noto (Sr)
Torre Salsa – Siculiana (Ag)

A quest’ultimo elenco c’è da aggiungere l’isola di Pantelleria, dove nel 2015 è stata abrogata una vecchia ordinanza comunale del 1982 che vietava il nudo-naturismo sull’isola. La sua particolare conformazione, densa di scogliere e calette non tutte facilmente raggiungibili via terra, si presta a un naturismo, come dice la citata ordinanza del 2015, rispettoso dei frequentatori non naturisti. Il nudo-naturismo a Pantelleria si può praticare soprattutto, ma non solo, a Punta Gattara, a Cala Cottone (raggiungibile solo via mare), alla Punta della Guardia Vecchia e a Mantigana.

Tirando le somme, in Italia possiamo disporre di 11 spiagge legalmente predisposte al naturismo, più quella di Pizzo Greco, e circa venticinque altre spiagge con frequentazione naturista storica, abituale.
Certo poi ci sono tutti gli altri luoghi, spiagge di mare, fiume, lago, dove il naturismo si può praticare con più o meno rischi, ma allora potremmo dire che in qualsiasi posto abbastanza isolato noi naturisti possiamo stare tranquilli. Purtroppo in Italia non è così, e il tutto viene affidato al buon senso sia dei naturisti che dei tessili, degli amministratori locali e delle forze dell’ordine.

A proposito di buon senso, ci piace citare un episodio accaduto nell’estate del 2017 a Minori, sulla Costiera Amalfitana. Una giovane turista straniera prendeva il sole nuda in un angolo della spiaggia sottostante il paese: alcuni agenti della Polizia Locale sono intervenuti invitando la turista a rimettere perlomeno gli slip, senza multarla né denunciarla. Il Sindaco di Minori, Andrea Reale, commentò l’accaduto con queste belle parole:

“Ognuno vive la natura a modo proprio. Piuttosto siamo noi ad essere deficitari perché in Costiera non offriamo spazi ai naturisti. Se lo ha fatto a Minori, significa che ha trovato un ambiente a lei consono. E questo perché il nostro fronte mare mantiene un aspetto primitivo nonostante la spiaggia presenti servizi e aree attrezzate. Il problema piuttosto è la mancanza di una spiaggia naturista in costiera”.

Ricordiamo che “il Naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura caratterizzato dalla pratica della nudità in comune che ha lo scopo di favorire il rispetto di se stessi, il rispetto degli altri e quello dell’ambiente”, secondo la definizione della Federazione Mondiale INF-FNI redatta nel 1974.
Non c’è spazio quindi per comportamenti e atteggiamenti che nulla hanno da spartire con il rispetto di sé stessi, degli altri e quello dell’ambiente circostante, e che nuocciono alla comprensione e allo sviluppo di un naturismo sano, salutare, da praticare a qualsiasi età, da uno a novantanove anni.